Teresa Martin, ovvero Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo (chiamata anche Teresina, rispetto a Teresa d’Avila), viene definita da papa Giovanni Paolo II come esperta della scientia amoris, ovvero, esperta nel vivere nell’amore la verità della fede. Teresina lo dimostra attraverso la sua vita e ce ne rende partecipi.
I disegni che seguono rappresentano i momenti più importanti della vita di Teresina, ricordati da lei stessa in Storia di un’anima: questa piccola anima visse nel mondo solo fino all’età di 24 anni, verso la fine del XIX secolo. Si tratta di una vera e propria storia d’Amore, di un vangelo pienamente vissuto. Lei stessa, scrivendo per obbedienza la storia della sua vita, divide quest’ultima in tre periodi:
Primo periodo: i primi momenti dell’infanzia: nonostante la brevità, non è il meno fecondo di ricordi: dall’iniziale destarsi della mia mente al transito della nostra Mamma amata.
Secondo periodo: la morte della madre e l’ingresso al Carmelo della sorella Paolina, a cui era molto legata: […] entrai nel secondo periodo della mia esistenza, il più doloroso dei tre, soprattutto dopo l’ingresso nel Carmelo di colei che avevo scelta come mia seconda mamma. Questo periodo va dai miei quattro anni e mezzo fino ai quattordici, cioè fino a quando ritrovai il mio carattere di bimba pur entrando nel periodo serio della vita. Bisogna che le dica, Madre mia, che il mio carattere felice mutò totalmente dopola morte di Mamma; vivace ed espansiva com’ero, divenni timida e dolce, sensibile fin troppo.
Terzo periodo: ha inizio durante la notte di Natale del 1886: in quella notte luminosa che rischiara le delizie della Trinità Santa, Gesù, il Bambino piccolo e dolce di un’ora, trasformò la notte dell’anima mia in torrenti di luce… In quella notte nella quale egli si fece debole e sofferente per amor mio, mi rese forte e coraggiosa. La piccola Teresina ricorda quella notte come l’inizio della sua corsa da gigante, ovvero, della sua conversione.
Il disegno vuole rappresentare il momento di questa conversione, ovvero il momento in cui Cristo si rivela nella sua vita, come se la croce di Cristo fosse trasparente e da essa si vedesse la vita di Teresina. Lei stessa definisce il momento della sua conversione come notte di luce, il periodo più colmo delle grazie del Cielo. Quando ho realizzato il disegno pensavo ai colori del cielo che cambiano fino a quando sorge il sole: è il mio spettacolo quotidiano ed è senz’altro uno dei momenti della giornata che preferisco, un regalo che il cielo mi fa ogni giorno. Ho capito allora che la vera bellezza si nasconde nella trasparenza: non va cercata chissà dove, perché si lascia trovare essa stessa da chi è disposto a cercare Vita. Teresina ha sentito la presenza di Gesù nella sua vita attraverso la carità: Sentii che la carità mi entrava nel cuore, col bisogno di dimenticare me stessa per far piacere agli altri, e da allora fui felice! Dimenticare sé stessa, essere trasparente per lasciare entrare il Signore nella propria vita, ricevere questa grazia e nutrire in sé il desiderio di donarla alle anime più lontane.
La Teresina che ho cercato di realizzare nei disegni, rileggendo la sua vita, l’ho immaginata proprio così: come una fedele compagna di viaggio che aiuta a vivere le grazie che il Signore rivela nella vita di ciascuno.

UN PICCOLO FIORE
La storia di questa piccola anima nelle mani di Dio inizia con un’immagine delicata e profumata, che racchiude al meglio la personalità di Teresa: il fiore. Teresa parla della sua storia come quella di un piccolo fiore di campo, circondato da tanti altri fiori, alcuni più colorati e altri più grandi. Nonostante la sua piccolezza, questo fiore ha attirato l’attenzione Dio, il quale si è abbassato fino in terra per coglierlo e per farne ciò che vuole. Proprio per questo, credo che delicatezza e profumo, caratteristiche di un fiore, siano perfette per descrivere Teresa: delicatezza, perché con umiltà di cuore ha accolto dalla tenera infanzia tutte le prove che il buon Dio le consegnava, ma anche per l’affetto che ha provato per i genitori, come per le sorelle maggiori, importanti compagne di viaggio nel suo ingresso al Carmelo di Lisieux; profumo, perché non ha voluto tenere per sé ciò che Dio confidava al suo cuore, ma ha desiderato diffonderlo: Teresa credeva fermamente nella misericordia del Signore, ovvero che l’amore di Dio potesse arrivare a chiunque Dio volesse, quindi dovunque. Tutto è predisposto al bene di ogni anima, diceva lei stessa… e riferendolo ai fiori, al loro sbocciare, alla loro dimensione, al loro colore, sembra un processo del tutto naturale! Tutto ciò non avviene per i nostri meriti, neanche per le nostre forze, per quanto ci possano costare tanto e possano sfinirci; ma avviene per opera della grazia di Dio: Egli stesso si china su questo grande prato fiorito e coglie il suo piccolo fiore, quello che vuole.
Nel disegno ho immaginato una piccola Teresina insieme a una delle sorelle maggiori, mentre tiene con cura il mazzo di fiori che ha raccolto. La citazione affianco contiene le prime parole che mi hanno colpito quando ho iniziato a leggere la sua vita: il caso di dire, parole giuste al momento giusto! Pur non conoscendo ancora la fisicità di Teresa, avevo subito immaginato una bimba dai riccioli d’oro: immaginavo una bimba dai capelli del colore del sole, una bimba che portasse luce solo al vederla passare. Lei stessa ricorda che da piccina cercava di non lamentarsi mai: Trovavo un fiore sotto ciascun passo, e il mio carattere felice contribuiva a rendermi gradevole la vita. Alle spalle c’è una delle sue sorelle, che delicatamente la accarezza e ascolta con cura ciò che la sorellina ha da dirle. Vuole bene al suo piccolo fiore. Ogni incontro, ogni persona che passa nella vita di ciascuno contribuisce a tirar fuori questo piccolo fiore: san Paolo scriveva che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, di coloro che riescono a riconoscerlo nelle situazioni e, ancor di più, di coloro che riescono a riconoscerlo nei volti di cui incrociano lo sguardo.

RAGGI BENEFICI
Abbiamo appena conosciuto una bimba amorevole, affezionata alla sua famiglia e con un animo tanto sensibile da non voler far torto a nessuno: Trovavo un fiore sotto ciascun passo, e il mio carattere felice contribuiva a rendermi gradevole la vita; ma subito dopo Teresina aggiunge tuttavia un nuovo periodo cominciava per l’anima mia. Inizia qui il secondo periodo della sua vita, che va dai quattro anni e mezzo fino ai quattordici anni. Sarà un periodo di prova per la piccola Teresa e di sofferenze che le si presenteranno, ma saranno tutte offerte a Gesù: non vi è solo la morte della madre, ma anche la separazione da quella che da quel momento in poi Teresa aveva scelto come sua seconda mamma, ovvero Paolina, entrata proprio in quel periodo nel monastero delle carmelitane scalze. Tante erano state le perdite di questo periodo che Teresa diceva che bastava davvero uno sguardo per farla piangere: da bambina vivace ed espansiva, divenne estremamente sensibile. Nonostante questo, Teresina riesce a trovare il conforto di cui aveva bisogno nella propria famiglia. Come si vede dal disegno, ciò che la illumina e allo stesso tempo la fa sorridere sono i raggi benefici per il piccolo fiore: quest’ultimo non è rimasto solo e indifeso a sopportare la tempesta che gli si stava presentando, ma riesce a trovare il suo respiro di primavera di cui aveva bisogno. Ho immaginato una piccola Teresa sola in mezzo a tutto questo grigio, che sembra quasi presagire una tempesta imminente; invece, quello che lei credeva solo una tempesta, qualcosa che la travolgesse e basta, diventa un’occasione per custodire qualcosa di piccolo e prezioso che il Signore le stava consegnando. Allora, ho immaginato a un piccolo germoglio. Un giorno una persona mi ha detto che il Figlio dell’uomo ha il soprannome di germoglio nei profeti. Mentre guardo di nuovo il disegno, mi rendo conto della creatività e della misericordia che il Signore ha avuto per la vita di Teresina (la morte dei fratellini prematura dei fratellini minori, della madre, la partenza delle sorelle al Carmelo, la malattia del padre e la sua): da qualcosa che noi possiamo vedere piccolo, insignificante, o da qualcosa che all’inizio può solo disturbarci, alla fine può nascere qualcosa di maestoso e una storia di salvezza non solo per una, ma anche per più anime! Quando il seme germoglia può essere ammirato da tutti: nessuno è escluso dal prendere i frutti che produce, dal profumo che emana e dalla bellezza che attrae.
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