LA GIOIOSA NOTTE
Il disegno prende ispirazione da alcuni versi della Notte oscura di san Giovanni della Croce:
Nella gioiosa notte,
in segreto, senza esser veduta,
senza veder cosa,
né altra luce o guida avea
fuor quella che in cuor mi ardea.
Teresina ricorda quando all’età di 14 anni Gesù la istruiva in segreto delle cose del suo amore:
Come dice san Giovanni della Croce nel suo Cantico: «Non avevo né guida, né luce, fuorché quella che mi splendeva nel cuore, quella luce mi guidava più sicuramente che il fulgore meridiano al luogo ove mi attendeva Colui che mi conosce perfettamente». Quel luogo, era il Carmelo; prima di «riposarmi all’ombra di Colui che desideravo», dovevo passare per tante prove, ma la chiamata divina era così pressante che, se anche avessi dovuto traversare le fiamme, l’avrei fatto per essere fedele a Gesù.
Il disegno vuole rappresentare una situazione di smarrimento iniziale, causata da una notte oscura. In situazioni del genere diventa difficile orientarsi, si rischia di rimanere fermi, a lungo… e anche spaventati. Quale luce, allora, può guidarci? Quella che, seppur minima, si trova nel nostro cuore e che ci mette in movimento. Uno sguardo più profondo, un silenzioso ascolto…aspetti che non impediscono il valico della notte oscura, ma la rendono abitabile e ci rendono capaci di attraversarla. La stessa Teresina, citando Giovanni della Croce, parla del suo ingresso al Carmelo: un cammino non semplice per via della sua giovane età, ma che allo stesso tempo la rendeva sempre più vicina al Signore nella sofferenza e nella fedeltà all’Amore che le veniva donato.

L’ANIMA INNAMORATA
Teresina ha sempre trovato nutrimento spirituale nei libri di san Giovanni della Croce. Quando comprende che la sua vocazione è l’Amore, fa riferimento ai suoi scritti. Grazie all’Amore che l’attira, Teresina riesce ad amare anche la sofferenza e la morte. Questo significa un sincero abbandono nell’amore misericordioso del Signore, una totale consegna di sé che la rende più leggera da ciò che la opprime. Questo non significa sminuire un problema, essere superficiali nell’affrontarlo… ma avere la certezza di essere custoditi e che l’Amore, in quanto tale, è così potente in opere che sa trarre profitto da tutto, consuma rapidamente tutto quello che può dispiacere a Gesù, lasciando soltanto una umile profonda pace in fondo al cuore.
Tutto ciò è tuo e tutto per te. Queste parole vengono dall’Orazione dell’Anima innamorata di san Giovanni della Croce e quando l’ho ascoltata per la prima volta mi è venuto in mente proprio questa immagine: l’omino su questa mano mentre contempla quanto li viene offerto, mi ha ispirato desiderio, fiducia… quella libertà che solo il vero Amore può donare. Mi viene in mente il vangelo: chiedete e vi sarà dato. Forse è proprio così: abbiamo bisogno di tutto, ma nel senso di Tutto ciò che ci dà la Pienezza necessaria per generare vita intorno a noi… e la Leggerezza che solo chi riesce a fidarsi può comprendere. Forse è proprio in questo caso che il Tutto coincide col Tu, inteso come creatura, come qualcuno chiamato a custodire tutto questo Amore, gratuito, che ha ricevuto.

AMICIZIA: LA LEZIONE DI TERESA D’AVILA
Il disegno prende ispirazione da una crocina di creta realizzata dalle monache. Questa crocina di creta è stato il mio regalo per mia mamma, in occasione della sua festa. Quelle figure sdraiate sulla crocina siamo io e lei: anche se distanti, a collegarci è un filo rosso che scorre dalle nostre mani, un filo che segna un legame indissolubile. Una monaca della comunità, guardando il disegno, mi ha detto che le ha ricordato tanto l’amicizia, aspetto fondamentale del loro carisma: In questa casa tutte devono essere amiche, diceva Teresa d’Avila. Significa essere amiche tra di noiper essere amiche di Gesù. È Lui il filo rosso che rinsalda i legami che abbiamo con gli altri. È Lui che porta significato a questi legami. Anche Teresina riprende la lezione di Teresa d’Avila e in Storia di un’anima parla del suo rapporto con le consorelle, delle incomprensioni che possono esserci. Teresina risponde a questi comportamenti, che non hanno risparmiato neanche lei, affidando le sorelle al Signore: lasciare che il Suo Amore arrivi dove il suo non riesce ad arrivare; lasciare, quindi, che il Signore parli attraverso di lei. La lezione di amicizia di Teresa non può prescindere da quella con il Signore: questo significa lasciarLo entrare nella nostra vita e permettere anche a chi ci sta accanto di sentirLo vicino.
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